Press Release

Ripresa post-Covid, riarmo, maggiore produttività e zero emissioni. Queste le nuove sfide del settore Aerospace, Defense e Aviation secondo lo studio annuale di AlixPartners.

June 14, 2023

Milano, 14 giugno – A tre anni dall'inizio della pandemia, grazie a una domanda senza precedenti il settore Aerospace, Defense e Aviation è in ripresa. Tuttavia, l'aumento dei tassi di produzione è ostacolato dalle tensioni nella Supply Chain, dalla carenza di manodopera, dall'incremento dei costi, dall'aumento dei tassi di interesse e dalla guerra in Ucraina. A questa lunga lista si aggiungono le nuove sfide relative all’ambiente, che richiedono risposte su misura per garantire una crescita sostenibile e redditizia. Questo è quanto emerge dallo studio annuale sul settore presentato oggi da AlixPartners, società di consulenza leader a livello globale.  

La ripresa del Traffico aereo  

La ripresa del traffico aereo è stata continua negli ultimi mesi e tutte le regioni, Asia inclusa dopo la recente riapertura della Cina, sono avviate a tornare ai livelli pre-Covid. Il traffico domestico nel 2023 ha già superato il livello pre-crisi del 2019, grazie alla recente accelerazione in Asia e Cina (a fine 2022 il traffico domestico era ancora -20% rispetto al 2019); il traffico intercontinentale ha visto una significativa crescita nei primi mesi del 2023, pur rimanendo a circa -15% % del livello pre-pandemia. Le rotte tra Asia ed Europa o Nord America sono quelle più lontane dal pieno recupero, con un livello di “sedili” previsti per tutto il 2023 pari a circa il 78% e 63% rispetto al 2019.

L’attenzione alla sostenibilità dal punto di vista ambientale sta cambiando le abitudini di viaggio: quasi la metà dei viaggiatori dichiara di essere disposta a pagare di più per un viaggio sostenibile e circa il 42% dichiara di essere incline a ridurre la distanza dei viaggi. Tra questi viaggiatori attenti alla sostenibilità, circa il 20-25% sono molto propensi a modificare le abitudini di viaggio.

Negli anni della pandemia i viaggiatori avevano iniziato a prenotare i propri voli molto più tardi rispetto al passato, a causa delle restrizioni e all’incertezza. Le recenti curve di prenotazione mostrano invece un andamento simile alla situazione pre Covid-19, anche se ancora un elevato numero di viaggiatori è propenso a prenotare più a ridosso della data del viaggio.

Nel 2023, la redditività netta delle aerolinee dopo le tasse è prevista raggiungere l'1%, dopo aver registrato oltre 180 miliardi di perdite tra il 2020 e il 2022. Le aerolinee europee si attesteranno su un livello di profittabilità del 3%, in linea con quanto registrato nel 2019, di poco inferiore al 4% atteso per le aerolinee nordamericane. In Asia si prevede che il comparto mostri un recupero significativo nel 2023, pur rimanendo a -4% di redditività.

Tra il 2019 e il 2022 il debito complessivo delle aerolinee è aumentato del 12%, nonostante le numerose ristrutturazioni finanziare e le recenti riduzioni del debito; il rapporto debito/EBITDA è cresciuto di oltre il 50% dal 2019, passando da 2,4x a 3,7x.

Restano molteplici le incertezze che le compagnie aeree devono affrontare: da un lato l'impatto del rallentamento economico globale e della crescita dei prezzi al consumo, che potrebbe ridurre il reddito disponibile delle famiglie e di conseguenza la domanda di viaggi; il tutto in un contesto di prezzi di biglietti aerei che rimangono attualmente ancora elevati; dall’altro l’incremento dei costi del lavoro e dei tassi di interesse, peraltro aiutato dalla diminuzione del costo del carburante rispetto al picco di metà 2022, oltre a una situazione di ritardi nelle consegne di aeromobili e parti di ricambio che incidono sull'operatività. Infine, le nuove normative di decarbonizzazione in Europa che avranno un impatto sui prezzi dei biglietti. 

Ma non tutte le aerolinee stanno beneficiando della ripresa allo stesso ritmo.

"Tra il 2019 e il 2023 i vettori tradizionali europei hanno perso 6 punti percentuali di quota di mercato a favore delle compagnie aeree low-cost nel traffico intra-europeo” spiega Michele Mauri, Partner e Managing Director di AlixPartners. “Se guardiamo ai sedili in vendita fino a fine 2023, Ryanair, che è prevista aumentare la sua quota in Europa dal 13% al 19%, è di fatto la compagnia che sta guidando questa crescita, mentre le altre low-cost mostrano andamenti più stabili. La più recente ripresa del traffico internazionale sta finalmente aiutando le compagnie tradizionali, che ricavano la maggior parte dei loro profitti dai voli a lungo raggio".

Ordini in crescita per il settore degli aeromobili commerciali

Anche il settore degli aeromobili commerciali sta vivendo un forte slancio, con un portafoglio ordini per Airbus e Boeing di quasi 13.000 aeromobili ad Aprile 2023 – l'equivalente di 8 anni ai tassi di produzione pre-Covid – e in crescita del 4% rispetto all’anno scorso. In particolare, sono tornati i "mega ordini" per consegne scaglionate nei prossimi 10 anni, come quelle annunciate da United Airlines, Air India, Saudia o Ryanair, o che dovrebbero essere confermati a breve per Turkish Airlines o Indigo. Questi ordini sono legati non solo al rinnovo della flotta ma anche alle ambiziose strategie di sviluppo delle compagnie aeree, che competono in alcuni mercati in rapida crescita.

Le sfide dal punto di vista della produzione di aeromobili sono significative. Il settore sta puntando a livelli di produzione mai raggiunti prima, con tassi di crescita anno su anno estremamente ambiziosi, in particolare per gli aeromobili narrow-body, a fusoliera stretta. Il tutto in una situazione pesantemente colpita dalle conseguenze della crisi Covid e della guerra in Ucraina, ovvero con carenza di manodopera qualificata, inflazione dei costi, difficoltà di approvvigionamento, aumento dei tassi di interesse. Questi fattori indeboliscono tutti gli attori della catena del valore, soprattutto i più piccoli, e rallentano la necessaria accelerazione della produzione da parte dei produttori di aeromobili e motori per soddisfare la domanda.

"Il tema dell'aumento dei ritmi di produzione e le difficoltà di consegna legate alla Supply Chain continueranno a preoccupare i produttori di aeromobili, e quindi dei loro clienti, per altri due o tre anni. La stabilizzazione del sistema industriale richiederà uno sforzo proattivo da parte dei produttori di aeromobili e dei vari fornitori di primo livello nei confronti di tutta la filiera di produzione" avverte Mauri.

Guardando al totale dei profitti raggiunti dal settore degli aeromobili commerciali, il 2022 ha visto una riduzione complessiva del 28% rispetto al 2021, legata principalmente dalle perdite accumulate dai lessor, ovvero i fornitori di leasing finanziario e operativo per gli aeromobili. Escludendo i lessor dal conteggio, il settore ha visto un incremento di oltre 10 miliardi di dollari, raggiungendo un livello di 15 miliardi, ancora lontano rispetto ai picchi di oltre 30 miliardi di dollari del 2017-2018.

Spesa militare in aumento del 14% in Europa

La spesa militare globale ha raggiunto un livello record, attestandosi nel 2022 su quasi 2.150 miliardi di dollari (+3,8%), trainata da una domanda molto forte in Europa (405 miliardi, +14,2%), a sua volta spinta dal conflitto armato tra Russia e Ucraina. In Europa, le importazioni sono aumentate in modo significativo, ma la quota dei flussi intraeuropei è in costante diminuzione. Nell’ultimo decennio, la quota di importazioni in Europa da un altro paese europeo si è dimezzata, passando da 53% a 27%.

"Il forte aumento delle importazioni di armi in Europa va principalmente a vantaggio dei fornitori americani, che rappresentano ormai il 56% dei flussi di importazione, segno del successo del loro posizionamento strategico con molti paesi del vecchio continente. La garanzia militare americana continua a vendere" afferma Paolo Rinaldini, Partner e Managing Director di AlixPartners.

In un contesto di instabilità e riarmo, l'industria della difesa deve essere più agile e pronta a rapidi e significativi aumenti dei volumi di produzione. Questa esigenza di agilità deve affrontare le stesse sfide dell'aviazione commerciale, con una base di fornitori frammentata e indebolita dalle conseguenze della crisi Covid e del conflitto in Ucraina (disponibilità di manodopera qualificata, inflazione dei costi, flussi di cassa, finanziamenti). La costruzione di un sistema industriale agile richiederà una revisione dell'intera catena del valore da parte di tutti gli attori, soprattutto i produttori finali (OEM) per ottimizzare le scorte intermedie, laddove queste consentano un rapido aumento della produzione, e per definire i mezzi di finanziamento.

Aviazione sostenibile: una sfida costante

Negli ultimi 60 anni l’efficienza energetica degli aeromobili è aumentata di oltre il 50%, ma questo miglioramento è stato reso vano dalla crescita del traffico aereo, che ha portato a un aumento di nove volte delle emissioni di CO2.  Il traffico aereo raddoppia ogni 20 anni e, dato il ritardo nell’implementazione delle innovazioni ecologiche, il settore dell'aviazione deve adottare un approccio nuovo e più radicale per raggiungere l'obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Questo nuovo approccio deve interessare in particolare le classi di aeromobili a medio e lungo raggio, perché i voli superiori a 1.000 km costituiscono l'80% delle emissioni totali.

Lo svecchiamento della flotta con aerei di ultima generazione – che attualmente rappresentano il 17% della flotta totale – è la soluzione più accessibile nel breve termine. Ogni velivolo di nuova generazione offre un risparmio di carburante di circa il 20%, che può ridurre le emissioni dell'11% entro il 2030. Si tratta di una promessa allettante per le compagnie aeree, considerando che il costo del carburante rappresenta il 25-30% del fatturato.

L’utilizzo dei nuovi carburanti sostenibili per l'aviazione (SAF) sarebbe la soluzione più facile da implementare, ma la loro disponibilità e i costi aggiuntivi sono fattori da considerare. Le capacità produttive sono ancora molto limitate (circa lo 0,05% del carburante su scala europea) e richiederanno investimenti massicci, circa 50 miliardi di dollari all'anno.

In questo contesto, è essenziale disporre di normative adeguate a supervisionare la transizione. Le recenti direttive come Fit for 55 nell'UE e IRA negli Stati Uniti forniscono il quadro necessario per questa transizione.

A proposito di AlixPartners

AlixPartners è una società di consulenza leader a livello globale, che da oltre 40 anni supporta aziende e investitori nel rispondere in modo rapido ed efficace alle sfide più critiche, sia che si tratti di migliorare le performance o sviluppare piani di crescita, sia che questo comporti la gestione di trasformazioni operative, finanziarie o digitali. Con oltre 2500 professionisti e 25 sedi in tutto il mondo, affianca i propri clienti dalla fase di analisi a quella di implementazione, misurando il successo in termini di risultati concreti ottenuti. È presente in Italia dal 2003, dove oggi conta un team di oltre 60 consulenti, attivi in molteplici settori industriali tra cui Automotive, Aerospace, Consumer Goods & Retail, Private Equity, TMT e Digital.

Maggiori informazioni su: www.alixpartners.com


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